01
Apr

Aglaonema

Domanda: Carissimo Ugo, in ufficio abbiamo una pianta che non riusciamo a classificare. Ci piacerebbe poterle dare un nome, sapere come volerle bene e come non farle male. Ci affidiamo al tuo amore per le piante e alla tua professionalità e ti ringraziamo come sempre. Vincenzo

Postata da: DI RENZO VINCENZO
Risposta di: Dott. Ugo Laneri

Ciao Vincenzo, ti ringrazio per la tua considerazione. RICONOSCIMENTO: la pianta mostrata è un Aglaonema e sta abbastanza bene, ma è un po’ trascurata: non ho mai visto dei fusti così lunghi; io li taglierei subito e proverei a fare talee da porzioni di c. 15 cm di questi. La dividerei inoltre in 2-3 cespi, rinnovando il substrato. Dall’aspetto delle foglie sembra che le condizioni di luminosità siano corrette. COLTIVAZIONE. Le condizioni ideali di coltivazione sono: luce abbondante, ma mai sole diretto, umidità ambientale medio-alta, temperatura 18-24°C (con tolleranza fino a 10/13° C); durante la vegetazione irrigazioni regolari con acqua riposata, magari piovana. Concimazioni liquide molto diluite mensili, nella stagione vegetativa; in inverno sospendere le concimazioni e ridurre le irrigazioni in funzione della luce, temperatura e umidità dell’aria. Rinvasare preferibilmente in primavera ogni 2-3 anni con substrati drenanti, ad esempio torba, terriccio di foglie, sabbia; o torba, sfagno, vermiculite. Contemporaneamente si può dividere il cespo o prelevare getti basali radicati o fare talee con germogli di almeno 3-4 foglie. Può essere soggetta alle cocciniglie; agli acari in caso di bassa umidità dell’aria; ai marciumi radicali per troppo frequenti annaffiature o ristagni d’acqua. APPROFONDIMENTI Pianta da interno nei nostri climi, coltivata per il fogliame decorativo, richiede condizioni simili a quelle dello Spatifillo. Sembra però che A. sia più tollerante ancora per scarsità di luce e che voglia un drenaggio maggiore e annaffiature un po’ più diradate (ma dipende dalla stagione, dalla luce, temperatura, ventilazione, se la pianta è in vegetazione o no..); sopporta brevi periodi di siccità. E’ un po’ più suscettibile ai marciumi radicali da funghi, quindi si consiglia di lasciare asciugare superficialmente il substrato tra un’annaffiatura e l’altra. Il genere Aglaonema consiste di circa 60 specie tropicali di Asia, Indonesia, Malesia, presenti nel sottobosco umido (qualcuno lo considera il “corrispettivo” dell’americana Dieffenbachia), caratterizzate da maculature chiare, argentee, delle foglie. La famiglia è quella delle Araceae, come si potrebbe vedere se, con la luce il caldo, l’umido e le altre condizioni corrette, la pianta fiorisse: l’infiorescenza consiste di una spata verdognola ed uno spadice chiaro; per un excursus su questa straordinaria famiglia, si rimanda alla risposta su Spathiphyllum. Si tratta di Aglaonema ‘Silver King’ (o ‘Silver Queen’), forse un ibrido di A. modestum o A. commutatum, notevole per l’estesa variegatura argentea delle foglie, che dovrebbero avere un picciolo di circa 10 cm ed una lamina fino a 30 cm, ma vi è notevole variabilità nelle foglie all’interno delle specie, soprattutto per la presenza di numerose cultivar, e somiglianza con specie simili; inoltre le foglie variano il loro aspetto in condizioni di differente luminosità/temperatura: con luce e calore abbondante la parte argentea raggiunge il massimo. Specie di Aglaonema vengono coltivate in Indonesia e Filippine come piante beneauguranti. In commercio potremmo trovare anche A. commutatum, A. costatum, A. pictum, A. treubii, A. versicolor ed altre. Credo che tutte le specie/varietà di Aglaonema richiedano condizioni simili di coltivazione. La crescita delle piante è generalmente lenta. 

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