Domanda: Allego la foto di un’ortensia, pianta messa a dimora l’anno passato; all’inizio con buoni risultati, successivamente con vistoso avvizzimento dei fiori. Ho pensato a carenze di ferro e ho provveduto, ma senza successo. Questo inverno ho potato con decisione e poi ho somministrato il consueto antifungino generico (solfato di rame). Oggi la pianta ha ri-vegetato bene, ma si nota un vistoso arricciamento della parte terminale dello stelo, dove dovrebbe nascere il fiore; inoltre alcune foglie (poche) appaiono mangiucchiate e alcune altre mostrano un forellino. Che fare? Spero che la foto mostri bene il fiore in fieri arricciato. Grazie e saluti.
Postata da: Scatena Luciano
Risposta di: Dott. Ugo Laneri
Anzitutto mi scuso per la lentezza nel rispondere, causata da miei impegni pressanti e dal fatto che inizialmente non si vedeva alcuna immagine. DIAGNOSI. Non vengono indicate le condizioni colturali, comunque sembra che la pianta stia bene nel complesso; i trattamenti a base di rame sono adatti a scongiurare alcune malattie fungine. Sarebbe stato interessante avere anche un’immagine dell’avvizzimento dei fiori. Spesso l’arricciamento delle foglie è dovuto ad acari o tripidi, talvolta a certe cimicette; qui è molto probabile che si tratti di virus, forse presente in forma latente già al momento dell’acquisto. Escluderei gli acari in questo periodo ed anche i tripidi, ma numerosi sono i virus che colpiscono le ortensie; qui, provocando deformazioni delle foglie e la necrosi dei margini, potrebbe trattarsi di HdRSV (indicato talvolta impropriamente come HRSV). Contro i virus non ci sono rimedi, ma secondo alcuni patologi i sintomi potrebbero essere ridotti con buone concimazioni azotate. Riguardo alle rosure, non si può dire molto senza vederle; spesso sono dovute a cavallette verdi o all’ubiquitario oziorrinco, da combattere con gli usuali insetticidi per gli insetti masticatori o con un sistemico come spirotetramat (che protegge anche le radici) o thiacloprid (imidacloprid sta scomparendo in quanto non più ammesso); per le cavallette esistono piante repellenti come marrubio, calendola o coriandolo e preparati a base di aglio o caffè. In certi giardini sono frequenti gli attacchi di lumache e limacce, da combattere ad es. con Sluxx, Derrex o Natria, a base di fosfato ferrico, ammesso in agricoltura biologica. NOTE COLTURALI. Le Ortensie richiedono un terreno drenato acido, esposizioni ombrose ma luminose o semi-ombrose, annaffiature frequenti ed abbondanti in funzione della temperatura ed esposizione, vegetazione, ventilazione; concimi per acidofile se si vogliono avere buoni sviluppo e fioritura ed evitare le frequenti carenze di ferro, evidenziate da ingiallimenti delle foglie. Le potature vanno effettuate in due fasi: una dopo la fioritura, eliminando le vecchie infiorescenze e l’altra in dormienza, eliminando i rami deboli e quelli vecchi e potando quelli nuovi al di sopra di una coppia di germogli. MALATTIE E PARASSITI. Numerose sono le malattie fungine provocate da ristagni di umidità nell’aria e nel terreno: oidio, maculature fogliari, muffa grigia, famigliola buona. Tra i parassiti: afidi, cocciniglie, acari, tripidi, cimicette, sputacchine; contro afidi ed altri insetti usare la solita miscela alcol-saponata (1 cucchiaio di alcol denaturato e 1 cucchiaio di detersivo liquido in 1 litro d’acqua). Per gli acari: alzare l’umidità ambientale, con nebulizzazioni. La propagazione è facile mediante talea, soprattutto in estate. APPROFONDIMENTI. L’Ortensia comune è Hydrangea macrophylla, famiglia Hydrangeaceae (un tempo invece era inclusa tra le Saxifragaceae), originaria di Cina e Giappone, ha corimbi globosi con fiori sterili di colore vario, dal bianco al rosa-rosso, all’azzurro; è venduta spesso come pianta da vaso. Il colore azzurro si può ottenere partendo da una varietà colorata, coltivandola a un pH acido, in presenza di tracce di ioni alluminio, che potrebbero essere naturalmente presenti se il terreno è argilloso; altrimenti essi vanno aggiunti mediante soluzioni deboli di sali di alluminio o di allume. Il colore rosa-rosso si ha in terreno basico. Il genere Hydrangea comprende circa 70 specie originarie dell’Est asiatico e alcune del Sud America, molte a portamento arbustivo ma anche arboreo o rampicante. A Firenze c’è il vivaio Borgioli Taddei specializzato in Ortensie, che fornisce sia numerose varietà tra cui le “Lace cap” (con corimbi quasi piatti, con all’esterno grandi fiori sterili ed al centro piccoli fiori fertili), sia le specie più inusuali come Hydrangea arborescens, H. aspera, H. paniculata, H. quercifolia ecc .