01
Apr

Oenothera fruticosa L.

Domanda: Salve, vorrei sapere di che pianta si tratta, è fiorita da una decina di giorni con questi bei fiori gialli. Mi è stata regalata la scorsa estate ed erano solo delle rosette basali che hanno poi radicato. Ha iniziato ad alzarsi all’inizio di maggio/fine aprile. Grazie, saluti. 

Postata da: Cristina Boccadoro
Risposta di: Dott. Ugo Laneri

La pianta è Oenothera fruticosa L. (o una specie molto simile), detta Sundrops (gocce di sole) dagli Americani; questa e altre specie vengono anche dette Evening primrose (primula della sera) perchè fioriscono di sera. (Per la determinazione ho chiesto un aiuto, che mi ha confermato il genere Oenothera). La famiglia è quella delle Onagraceae (Juss. 1789) detta anche Oenotheraceae, comprendente circa 20 generi e 640 specie diffuse in tutti i continenti e climi; molte sono erbacee (e talvolta rizomatose), alcune arbustive, rare le arboree. La famiglia prende il nome dal genere Onagra, ridenominato poi Oenothera da Linneo. Molte specie amano terreni poveri e sopportano la siccità; poche sono palustri. Generi diffusi e spesso coltivati sono: Clarkia (e Godetia, inclusa ora nel genere Clarkia), Epilobium (e Zauschneira, inclusa ora nel genere Epilobium; E.angustifolium è comune in montagna), la nota Fuchsia, Gaura (Gaura lindheimeri, nelle sue diverse cultivar adesso è quasi di moda), Ludwigia (L. repens è una idrofita), Oenothera. Circaea, Epilobium, Ludwigia e Oenothera sono spontanei in Italia; alcune specie di quest’ultimo genere, come O. biennis detta talvolta “enagra”, provenienti dal Nord America, si sono naturalizzate da noi, soprattutto nei terreni drenati e poveri. Il genere Oenothera L. (nome di origine greca) comprende circa 125 specie erbacee, perenni, annuali o biennali. Molte hanno fiori gialli, ma anche bianchi, rosa, porpora, rossi; attinomorfi e vistosi (3-12 cm di diametro) con 4 petali, 4 sepali caduchi, 8 stami con grandi antere e stigma quadrilobato a croce; i fiori sono riuniti in un’infiorescenza terminale più o meno densa. Le foglie basali in molte specie formano una rosetta, le cauline sono spesso lanceolate, alterne. Specie piuttosto note sono la O. biennis e le coltivate O. missouriensis, e O. speciosa dai fiori rosa, che diffonde i suoi semi diventando infestante. Per motivi genetici le specie di tale genere sono variabili ed adattabili; si ibridano anche molto facilmente; ciò spiega il loro successo evolutivo e la tendenza a diventare piante pioniere ed infestanti. Infine le giovani radici e foglie possono essere mangiate e la medicina popolare tradizionale dice che con le foglie di O. biennis si ricavavano dei cataplasmi che acceleravano la guarigione delle ferite e curavano gli ematomi. O. fruticosa è una specie erbacea diffusa nelle praterie, bordi stradali e colline rocciose delle zone orientali degli USA e Canada (O. fruticosa ssp. fruticosa più a Sud, O. f. ssp. glauca anche a Nord). Essa è molto facile da coltivare: non richiede un terreno ricco, ma drenato, non ha in pratica parassiti (tranne funghi per inadeguato drenaggio), può resistere anche alla siccità ed al gelo. Per svilupparsi bene e fiorire abbondantemente e a lungo richiede naturalmente un po’ di cure ed una posizione soleggiata. Secondo alcuni che l’hanno coltivata, si può comportare da infestante. Raggiunge l’altezza di 30-50 cm e generalmente accestisce. I fiori durano in genere un giorno, ma la fioritura è continua da maggio a giugno. La pianta mostrata è nel vaso di una Yucca, ha un solo stelo e foglie di un verde scuro; ciò indica che dovrebbe essere coltivata con maggiore luminosità e senza competizioni con altre piante. O. fruticosa viene usata soprattutto nei giardini “naturali”, o come bordura o nei giardini rocciosi. Secondo Priola, noto esperto vivaista, si abbina bene con Aster dumosus, Nepeta, Prunella, Salvia, Veronica; egli consiglia di piantarla in gruppo ad una densità di  5 piante per m2. Il genere Oenothera è noto ai genetisti: Hugo De Vries (uno dei tre ri-scopritori delle Leggi di Mendel) osservò molti “varianti” di O. grandiflora (O. lamarckiana); scoprì anche un variante gigante che elevò al rango di specie (O. gigas), ma che si rivelò invece un tetraploide. Il genere Oenothera è stato oggetto di vari studi di Genetica classica nella prima metà del XX secolo. 

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