Domanda: Carissimo dottor Laneri, la orchidea allegata prima ha perduto i fiori, poi si sono seccati gli steli. Ora si presenta come lei può vedere. L’ho portata in ufficio e l’ho collocata dietro una finestra a vetri proteggendola con una veneziana che posso regolare per fare entrare più o meno luce. Nel sottovaso ho messo dell’argilla espansa. L’acqua la metto nel sottovaso fino a coprire l’argilla e una volta a settimana anche nel bark. Questo trattamento ha fatto crescere nuove foglie ma non nuovi steli. Temo quindi che non riuscirò a farla rifiorire nuovamente. Come posso fare per metterla in condizioni di fare nuovi fiori? Nel ringraziarla per l’attenzione la saluto cordialmente.
Postata da: Di Renzo Vincenzo
Risposta di: Dott. Ugo Laneri
Purtroppo non riesco a vedere le foto; probabilmente il formato è incompatibile con questo sito. Immagino che si tratti di un ibrido di Phalaenopsis e su questa ipotesi imposto il discorso. Sul sito sono pubblicate le “slide” di un seminario che ho tenuto l’anno scorso sulla coltivazione delle orchidee. Lì ci sono molte indicazioni di come coltivarle. Per quanto riguarda la luce, per Phalaenopsis è raccomandata una buona luce casalinga, ma mai il sole diretto; generalmente la posizione vicino ad una finestra rivolta ad Est o ad Ovest è l’ideale. Phalaenopsis ama una buona umidità ambientale: questo è il motivo per cui in un ufficio, più ancora che a casa, essa soffra per tale condizione. La temperatura in ufficio dovrebbe essere adeguata, ma il riscaldamento – soprattutto ad aria calda – se non si umidifica opportunamente, è deleterio. Ciò è chiaramente indicato dalla caduta dei boccioli e dal rapido essiccamento delle radici e poi dello stelo fiorale. Se la pianta ha messo nuove foglie comunque nulla è compromesso, ma solo ritardato. Per farla rifiorire, aumentare la luce, e soprattutto l’umidità ambientale e concimarla leggermente, diluendo ancora di più un fertilizzante per piante da fiore. Se ad esempio sulla confezione è scritto di usare “un misurino per litro d’acqua”, mettere mezzo misurino; fertilizzare ogni due settimane. Il sotto vaso con argilla espansa va bene, ma non è sufficiente; comunque mai lasciare che l’acqua sfiori neanche il bordo inferiore del vaso. Se lo stelo fiorale non si è seccato tutto, tagliarlo sopra il secondo nodo. Phalaenopsis sopporta anche qualche periodo di siccità, ma vegeta bene quando è regolarmente annaffiata, non lasciando mai completamente asciutto il substrato. Meglio sarebbe un’acqua leggera, ma comunque se è riposata può andare bene anche quella di rubinetto.