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Trattamento alberi da frutto
Domanda: Mel mio terreno ho degli alberi da frutta, meli, peri, pesche che quest’anno, dopo che io li hopotati a maggio, hanno fatto tanta frutta, ma quasi tutta marcia. Qual’è il trattamento, il più ecologico possibile, da fare per ottenere frutta bella e saporita? Grazie. Postata da: dal pezzo francesco |
Risposta di: Dott. Ugo Laneri Premetto che mi fa piacere che mi si facciano delle domande, ma raccomando di essere più dettagliati: ad esempio, di che frutta si tratta, dove è coltivata e come? Che età hanno le piante? Delle foto sarebbero molto utili. E’ anche consgliabile porre domande molto definite. Una risposta adeguata al quesito posto qui comporterebbe lo svolgimento di un trattato di frutticoltura, fitopatologia – la scienza che studia le malattie delle piante – e parassitologia – lo studio dei parassiti animali -; per malattie o patologie qui si intendono quei disturbi più o meno gravi provocati da microrganismi (funghi, batteri, micoplasmi, virus) patogeni (che provocano le patologie). Per evitare attacchi di patogeni e parassiti molto va fatto con la prevenzione, cioè la scelta di specie e varietà geneticamente resistenti ad essi, un adeguato clima e terreno e lo svolgimento di corrette pratiche colturali (dall’impianto allo sviluppo successivo, mediante corrette irrigazioni, fertilizzazioni, potature, trattamenti fitosanitari). Quindi il consiglio è quello di rivolgersi direttamente ad un frutticoltore esperto. Qui possiamo accennare ad esempio che molte varietà di melo e pero, coltivate nelle nostre zone senza alcun trattamento, presentano tutti i frutti parassitati da un insetto lepidottero, la carpocapsa, più correttamente Cydia pomonella. Questa farfallina depone le uova poco dopo la fioritura ed oltre (spesso si hanno 3 generazioni all’anno) e da esse nascono delle larve che invadono il frutto; l’infestazione avviene in tempi diversi e considerando che le larve sono al riparo all’interno del frutto, fino a qualche anno fa si effettuavano anche 5-6 trattamenti insetticidi a stagione. La coltivazione di meli in zone di montagna che sono più “vocate”, consente di ridurre i trattamenti che, con l’uso di trappole che permettono di controllare la consistenza delle popolazioni di parassiti, sono ancora più mirati. Alcune varietà antiche o molto particolari, come Annurca, che è particolarmente ricca di tannini, vengono attaccate meno. La coltivazione biologica per diversi frutti non implica che non si effettuino trattamenti fitosanitari, ma oltre a non utilizzare concimi di sintesi, che si usino sostanze a minor impatto ambientale e sanitario: si usa la calce in inverno per uccidere forme svernanti, si fanno trattamenti con saponi o saponi+olio+ lecitina contro gli afidi ecc. ; si usano prodotti a base di rame contro molti funghi (poltiglia “bordolese” o altro), per quanto anche i composti del rame non sono proprio innocui, per cui bisogna usarli a basse dosi. Su grandi estensioni si usano tecniche di confusione sessuale (per cui gli insetti non si accoppiano), trappole a feromone, lotta biologica con microrganismi (es. Bacillus thungiensis, Beauveria bassiana etc.) o organismi antagonisti e predatori (coccinelle contro afidi, Encarsia formosa contro la “mosca bianca”, nematodi, ecc.). Per il controllo (ma non l’eliminazione) della carpocapsa e altri insetti in frutteti familiari è molto importante fare trattamenti invernali e si consiglia di mettere dei nidi per le cince. |